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I prestiti pensionati e cessione del quinto online sono dei Prestiti che il Pensionato può ottenere da un Istituto di Credito e rimborsare attraverso un addebito automatico che l'INPS/INPDAP effettua sulla sua Pensione. Il prelievo non può superare un quinto dell'importo mensile della pensione.
Promo Settembre
La seguente offerta e riservata ad Pensionato Uomo che alla data di sottosocrizione abbia 67 anni di eta. La rata è ominicomprensiva di tutti i costi necessari all'erogazione. Zero spese istruttoria Zero costi di gestione connessi al contratto.
L'offerta e sottosocrivibile per una richiesta di prestito contro cessione del quinto pensione, per tutte le categorie finanziabili INPS EX-INPDAP ENASARCO fatta eccezione per le pensioni di invalidita
Il titolare di pensione dovra sottoscrive il contratto entro e non oltre il 64esimo anno di eta, per una rata ed una durata come espresso nell'offerta. In caso di variazioni di rata e durata il preventivo sarà riformulato con Tan e Taeg che possono variare.
Richiedere un preventivo per la Cessione del quinto e semplice e gratuito. Puoi copilare il form cliccando sul pulasante sotto al preventivo oppure entrare in chat tramite WhatsApp o se preferisci chiamarci al +390686208066
Il preventivo di cessione del quinto riporta una rata comprensiva di tutti i costi necessari all'erogazione. La rata inoltre comprende anche la polizza assicurativa Vita. Zero spese di Istruttoria
La cessione del quinto pensione pur valutando la situazione debitoria del cliente è un prestito che può essere erogato anche in presenza di altri finanziamenti anche se non sempre regolari nel pagamento. Richiedi subito la tua cessione per riconsoldare eventuali finanziamenti in corso, ridurre la rata mensile ed ottenere nuova liquidità.
La cessione del quinto, grazie alla convenzione stipulata con il nostro Istituto ItalCredi SpA gruppo Cassa di risparmio di Ravenna, permette l'erogazione in tempi velocissimi e con possibilità da parte del cliente (nel caso lo desideri) di firmare i contratti con un semplice SMS attraverso la nostra procedura innovativa demoninata DIGITAL.
Il Pensionato deve richiedere il Prestito alla Banca o alla Società Finanziaria. L'INPS provvede poi a versare la quota stabilita trattenendola direttamente dalla Pensione. La durata del contratto di Prestito non può superare i dieci anni ed è obbligatoria la copertura assicurativa per il rischio di premorienza del titolare della prestazione.
Abbiamo la soluzione per Te.
Per ottenere un Prestito con Cessione del Quinto, il Pensionato deve prima richiedere la comunicazione di cedibilità della Pensione: un documento in cui viene indicato l'importo massimo della rata del Prestito. Nel caso in cui il Pensionato, per la stipula del contratto, si rivolga ad un Ente Finanziario convenzionato con l’INPS, la comunicazione di cedibilità verrà elaborata direttamente dalla Banca/Finanziaria attraverso un collegamento telematico con l’Istituto stesso, e i tassi di interesse applicati al contratto di Prestito saranno più vantaggiosi. (Italcredi opera in convenzione)
Per contenere il livello dei Tassi di interesse e tutelare i Pensionati, l'INPS ha predisposto una Convenzione, sottoscritta da numerose Banche e Società Finanziarie, che garantisce Tassi più favorevoli rispetto a quelli di mercato. L'elenco delle Banche e degli Istituti Convenzionati è disponibile sul portale inps.it
Testo di esempio. Fai clicAffidati al personale della nostra filiale, oppure richiedi un Preventivo Gratuito direttamente da questo sito tramite l'apposito form. Per visionare informative, privacy e precontrattuale, è a vostra disposizione la pagina Trasparenza per selezionare l'Oggetto di Testo.
Per ottenere un Prestito con Cessione del Quinto, il Pensionato deve prima richiedere la comunicazione di cedibilità della Pensione: un documento in cui viene indicato l'importo massimo della rata del Prestito. Nel caso in cui il Pensionato, per la stipula del contratto, si rivolga ad un Ente Finanziario convenzionato con l’INPS, la comunicazione di cedibilità verrà elaborata direttamente dalla Banca/Finanziaria attraverso un collegamento telematico con l’Istituto stesso, e i tassi di interesse applicati al contratto di Prestito saranno più vantaggiosi. (Italcredi opera in convenzione)
Poiché il Pensionato può cedere fino a un Quinto della propria Pensione, la rata dipende dall'importo della Pensione stessa. L'importo cedibile è calcolato al netto delle trattenute fiscali e previdenziali, e in modo da non intaccare l'importo della Pensione minima stabilito annualmente dalla legge. Per questo motivo i trattamenti pensionistici integrati al minimo non possono essere oggetto di Cessione. Nel caso si sia titolari di più pensioni cedibili, il calcolo si effettua sull’importo totale delle pensioni.
Fino a 80.000 Euro in 120 Mesi
E’ accaduto anche a me, ho incontrato un amico è mi ha fatto la stessa confidenza. Una decisione importante! Ho risposto. lo è stato da sempre! Ma lo è di più specie di questi tempi, o meglio da un po’ di anni a questa parte. Inutile fare discorsi politici. Anche se la confidenza fatta dal mio Amico inevitabilmente mi ha portato a commentare quanto avvenuto in un passato recente a seguito della Legge Fornero. Nel Dicembre 2011 avvenne un vero e proprio terremoto. L’Italia di terremoti ne ha subìti parecchi sia in termini di disastri ambientali che anche di disastri politici ed economici.
Quale dei due fenomeni sia peggiore mi è difficile dirlo. Quelli naturali colpiscono, lasciano ferite anche profonde e benché se ne rimanga scossi, difficilmente intaccano la fiducia che noi abbiamo nella Vita. Quelli politici ed economici sono più difficilmente superabili perché colpiscono il sentimento più profondo ed istintivo che abbiamo: la fiducia. Ma sarebbe stato lungo parlarne con questo mio Amico che si aspettava invece una conversazione più personale, più concreta e non astratta
. Ad essere più moderni nel linguaggio direi che quello del 2011 fu un vero Tsunami per tutti coloro che erano prossimi ad andare in pensione e anche per coloro che nel futuro avrebbero potuto o dovuto arrivare al termine della loro vita lavorativa. Sono passati dieci anni ed ancora non ci si è abituati a quel cambiamento ‘filosofico’ (molti penseranno che non si tratta proprio di ‘filosofia’, ma di vita reale!) che ha diviso nettamente in due la storia dell’Italia che dal 2011 in avanti viene identificata come un Paese con un ‘sistema pensionisticoprima e dopo la Legge Fornero.
Facendo conversazione con l’Amico che mi faceva le sue confidenze, era invitabile che emergessero sempre le stesse domande:
“quanti anni hai?” – “da quanti anni lavori?” – “quanti anni di contribuzione hai maturato”? Ci si perde nei tecnicismi e poi in verità bisogna essere quasi degli esperti per dipanarsi fra i diversi intrecci delle norme, ed io non ne sono abituato. La sostanza però è una: andare in pensione significa iniziare un altro percorso di vita. Significa abituarsi a ragionare con una prospettiva per il futuro, diversa. Questa considerazione va però affrontata avendo due diverse prospettive. La prima riguarda la propria esistenza. Il proprio senso della vita, la capacità e la volontà di affrontare il futuro riempiendo il vuoto creato dall’assenza del lavoro con qualcosa che valga altrettanto, o quasi.
La prima riguarda la propria esistenza. Il proprio senso della vita, la capacità e la volontà di affrontare il futuro riempiendo il vuoto creato dall’assenza del lavoro con qualcosa che valga altrettanto, o quasi. E’ certamente difficile poter dire senza esitazioni quale sia la condizione migliore. Per poterlo indovinare o capire dal mio Amico, mi basta guardare le sue espressioni, ascoltare attentamente le sue affermazioni. E’ facile notare la differenza. Lui potrà dirmi con un’espressione un po’ affannata,preoccupata e sospirando: “Sai……. debbo andare in pensione”. Oppure, con un’espressione più sollevata e quasi soddisfatta: “Sai….. vado in pensione”.
C’è da comprendere i due diversi stati d’animo. Probabilmente tutto dipende da mille altre circostanze: la famiglia più o meno accogliente, il reddito più o meno sufficiente e tant’altro. Tuttavia, nonostante l’importanza del momento è fondamentale – per chi va in pensione – non immaginare di essere un naufrago che si trova improvvisamente sulla spiaggia di un’isola deserta. La Pensione è pur sempre una scialuppa. Potrà non essere larga e comoda, non potrà essere di prima classe, ma è pur sempre un mezzo per continuare a navigare senza avere il timore di naufragare. E’ questa la sfida che deve affrontare il mio Amico così come tutti coloro che si avvicinano all’ultimo giorno di lavoro.
Il mio Amico forse mi avrà fatto quella confidenza senza aver avuto l’intenzione di chiedere alcun consiglio. Sarebbe troppo intimo entrare nel suo mondo, dover magari conoscere a fondo i suoi problemi economici e non. Ma per certo l’amicizia può esprimersi anche attraverso un aiuto verbale (ovvero, morale) tanto per proseguire la conversazione. Allora il mio sforzo maggiore dovrà essere quello di far riflettere il mio Amico sulla inevitabilità del raggiungimento del limite di età (nessuno può fermare il Tempo) oltre il quale non si può andare sia per disposizioni di legge (l’anagrafe e le norme non possono aiutare a nascondere la realtà), che per volontà o capacità di continuare.
E’ utile ascoltare ed è altrettanto importante discutere su questi argomenti. Però forse è inutile fare con lui dei calcoli sugli anni di anzianità e sui periodi contributivi stando così in piedi lungo un marciapiede o seduti al telefono. Ci vuole molta attenzione quando si parla di norme o regolamenti. E’ inutile continuare ad arrovellarsi con lui sulla ‘giustezza’ del Decreto Salva-Italia (Legge Fornero) che verosimilmente ha salvato l’Italia ma ha affondato una generazione di lavoratori (questo lo diremo fintanto che, ormai passati tanti anni, le generazioni che avevano preceduto questa Legge si saranno dimenticati di di esser stati ‘fortunati’ (sistema retributivo) e le generazioni successive avranno smaltito la loro rabbia e delusione abituandosi alla fine al nuovo sistema (sistema contributivo). Parlare di tutto questo sarebbe come rimpiangere la propria gioventù; tanto non tornerà mai. Però, per amicizia si può anche ascoltare e commentare.
Se voglio essere un vero amico debbo, quindi, cercare di fargli accettare l’idea che sì, è vero che lui deve smettere di lavorare ma non è vero che con questo la sua capacità di partecipare ancora attivamente alla vita della sua famiglia sia finita. La Pensione è un Tesoro che lui, a fronte di molti anni di sacrifici, ha costituito depositandolo, anno dopo anno, in quella ‘banca virtuale’ ed in essa c’è il suo futuro. E’ vero che quella banca nel 2011 ha subìto un furto (questa battuta non potevo proprio evitarla ed il mio Amico l’apprezzata sorridendo), ma il Tesoro accumulato ha resistito ed è ora su quello che lui può poggiare la sua capacità di concorrere a dar vita al suo futuro. Non deve rinunciare ad una macchina nuova, non deve rinunciare ad un viaggio e se non sono queste o altre le piccole soddisfazioni che si vuole e si deve togliere, c’è pur sempre la necessità di sostenere la propria famiglia perché i bisogni mutano, sembrano crescere come crescono i figli; i bisogni talvolta sono improvvisi.
Ed allora perché non pensare a quella ‘banca virtuale’ e fare con essa i propri calcoli, i propri ragionamenti? Andare in Pensione non è un naufragare! Andare in Pensione invece ci darà una maggiore stabilità perché la Pensione è una barca sicura. E’ come un albero dal quale, ti tanto in tanto non sarà male staccare qualche frutto. Sarà bene che anche il mio Amico ragioni così e si fidi di chi potrà consigliargli di come ‘gestire’ questa sua ricchezza. Potrà non essere larga e comoda, non potrà essere di prima classe, ma è pur sempre un mezzo per continuare a navigare senza avere il timore di naufragare.
E’ questa la sfida che deve affrontare il mio Amico così come tutti coloro che si avvicinano all’ultimo giorno di lavoro. Il mio Amico forse mi avrà fatto quella confidenza senza aver avuto l’intenzione di chiedere alcun consiglio. Sarebbe troppo intimo entrare nel suo mondo, dover magari conoscere a fondo i suoi problemi economici e non. Ma per certo l’amicizia può esprimersi anche attraverso un aiuto verbale (ovvero, morale) tanto per proseguire la conversazione. Allora il mio sforzo maggiore dovrà essere quello di far riflettere il mio Amico sulla inevitabilità del raggiungimento del limite di età (nessuno può fermare il Tempo) oltre il quale non si può andare sia per disposizioni di legge (l’anagrafe e le norme non possono aiutare a nascondere la realtà), che per volontà o capacità di continuare.
E’ utile ascoltare ed è altrettanto importante discutere su questi argomenti. Però forse è inutile fare con lui dei calcoli sugli anni di anzianità e sui periodi contributivi stando così in piedi lungo un marciapiede o seduti al telefono. Ci vuole molta attenzione quando si parla di norme o regolamenti. E’ inutile continuare ad arrovellarsi con lui sulla ‘giustezza’ del Decreto Salva-Italia (Legge Fornero) che verosimilmente ha salvato l’Italia ma ha affondato una generazione di lavoratori (questo lo diremo fintanto che, ormai passati tanti anni, le generazioni che avevano preceduto questa Legge si saranno dimenticati di di esser stati ‘fortunati’ (sistema retributivo) e le generazioni successive avranno smaltito la loro rabbia e delusione abituandosi alla fine al nuovo sistema (sistema contributivo). Parlare di tutto questo sarebbe come rimpiangere la propria gioventù; tanto non tornerà mai.
Però, per amicizia si può anche ascoltare e commentare. Se voglio essere un vero amico debbo, quindi, cercare di fargli accettare l’idea che sì, è vero che lui deve smettere di lavorare ma non è vero che con questo la sua capacità di partecipare ancora attivamente alla vita della sua famiglia sia finita. La Pensione è un Tesoro che lui, a fronte di molti anni di sacrifici, ha costituito depositandolo, anno dopo anno, in quella ‘banca virtuale’ ed in essa c’è il suo futuro.
E’ vero che quella banca nel 2011 ha subìto un furto (questa battuta non potevo proprio evitarla ed il mio Amico l’apprezzata sorridendo), ma il Tesoro accumulato ha resistito ed è ora su quello che lui può poggiare la sua capacità di concorrere a dar vita al suo futuro. Non deve rinunciare ad una macchina nuova, non deve rinunciare ad un viaggio e se non sono queste o altre le piccole soddisfazioni che si vuole e si deve togliere, c’è pur sempre la necessità di sostenere la propria famiglia perché i bisogni mutano, sembrano crescere come crescono i figli; i bisogni talvolta sono improvvisi.
Ed allora perché non pensare a quella ‘banca virtuale’ e fare con essa i propri calcoli, i propri ragionamenti? Andare in Pensione non è un naufragare! Andare in Pensione invece ci darà una maggiore stabilità perché la Pensione è una barca sicura. E’ come un albero dal quale, ti tanto in tanto non sarà male staccare qualche frutto. Sarà bene che anche il mio Amico ragioni così e si fidi di chi potrà consigliargli di come ‘gestire’ questa sua ricchezza.
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