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Chiunque leggerà queste ‘righe’, sappia che quando scrivo “mutuo" immagini, sostituendo la parola, che io faccia riferimento a qualcosa che serva per soddisfare un’esigenza qualunque: un mutuo per l’acquisto o la ristrutturazione di un immobile; un mutuo di liquidità di cui si ha bisogno per far fronte ad improvvise esigenze di danaro, e tant’altro.

L’argomento “mutuo per la casa”, in breve: “il mutuo” è una delle questioni che più spesso sono usate nelle conversazioni fra gente-comune. E’ un argomento che, usando un termine preso in prestito dalla politica, potremmo definire ‘bipartisan’. Come pure potremo affermare che nell’essere dibattuto non trova barriere culturali e di genere. Del mutuo si parla quando ci si ritrova intorno ad un tavolo di un ristorante come di una pizzeria. Del mutuo si parla in salotto con gli amici e non è detto che debbano per forza essere amici-intimi, questo è un tema che lega tutti e non è motivo di imbarazzo parlarne con chiunque si pensi possa condividere il tuo ‘problema’.

Sì perché – se vogliamo cogliere anche un possibile effetto un po’ umoristico della questione, tutti coloro che hanno ‘il problema del mutuo’ si sentono uniti, come lo sono i campeggiatori, i roulottisti, i pescatori e tante altre di categorie di gruppi sociali. Nell’approccio iniziale al tema un campeggiatore chiederà all’altro in quale posto si sia trovato meglio o più sicuro o più isolato e confiderà sulla sincerità ed obiettività del consiglio perché sa che ogni campeggiatore può aiutare l’altro. Essi, quando si incontrano in qualsiasi angolo di mondo si aiutano, gratuitamente. Quando si parla di vacanze spesso il campeggiatore o l’ex-campeggiatore dirà con orgoglio di essere stato della famiglia. Ovviamente questo è solo un modo per significare quanto sia considerato un collante fra le relazioni sociali avere o aver avuto il ‘problema del mutuo’.  

Quello del campeggiatore è quindi un banale esempio, la verità è che il ‘problema del mutuo’ è serio, per molti é molto serio

Sono i giovani che hanno troppo spesso bisogno di un mutuo per acquistare la loro prima casa. Sia che il giovane voglia finalmente uscire dal grembo della propria famiglia che lo coccola o meno, sia che il giovane voglia iniziare una vita-di-coppia, la necessità di una casa è esistenziale.      Da tempo ormai la tradizione che vedeva vivere insieme larghi gruppi familiari è stata  modificata dal bisogno sempre più vivo di vivere autonomamente. Ma questa evoluzione sociale non ha trovato in modo simmetrico (o quasi) una evoluzione definiamola – forse impropriamente – negoziale.     

Si è molto costruito, ma le regole del mercato hanno reso più opportuno e/o conveniente vendere la più gran parte degli immobili perché affittarli (vedi l’istituto dell’equo-canone) ha perso sempre di più la capacità di offerta. Non dobbiamo tuttavia sottovalutare che è anche un fatto di tradizione affettiva quello di poter possedere la propria casa. I giovani guardano avanti nel loro tempo ed il sogno di posare una pietra su una costruzione, la Vita, diventa quasi indispensabile per relazionarsi e per lavorare.  

 Sì perché in quella fantastica ragnatela che è la Vita, l’ottenere un mutuo per acquistare una casa, diventa un incentivo ed anche uno stimolo (molti penseranno un vincolo). Ma di questo aspetto del ‘problema’ forse ognuno ne farà un argomento intimo, personale. Quello che invece condividerà con gli altri rendendoli tutti ‘più amici’ (almeno in quei momenti) sarà la domanda di rito:  

   “tu come hai comprato casa?”  

oppu​re 

     “noi stiamo per comprare casa…….!”  

Il panorama delle risposte e/o delle affermazioni che seguono si snoda sempre fra ‘coloro che sono sempre ben informati’ e che sono pronti a dare indicazioni e soprattutto consigli e coloro che si dibattono fra i dubbi, le incertezze e la non conoscenza delle cose’

Nella prima categoria si trovano ben identificati, come in un Cerchio Dantesco, coloro che hanno speso molte ore di tempo, anzi giorni, nel   confrontare i migliori mutui sul mercato. Cosa ardua e complicata anche se poi alla fine il miglior mutuo sembra essere determinato dal tasso d’interesse applicato e conseguentemente dal valore delle singole rate mensili. L’argomento potrebbe essere incentrato tutto su questo punto, ma questa categoria di amici si farà carico anche di citare Leggi (nazionali ed Europee) e Decreti (anche molto recenti) ai contenuti dei quali far ricorso sempre per poter effettuare la storica scelta.   .
In base al grado di intimità dell’amicizia o talvolta proprio in barba ai basilari principi della privacy, i ben-informati si attarderanno a chiedere all’incerto interlocutore: “quanto guadagni? Perché la rata del mutuo ragionevolmente non può essere superiore al, diciamo, 30-35% del tuo stipendio (o comunque reddito) mensile”.  

A questo punto il sogno dei giovani si trova spesso improvvisamente inscatolato. Non è più una nuvoletta nella quale racchiudere un pensiero. Ci sono dei paletti. A rendere più ampia la gabbia del 30-35% indicata dall’amico-ben-informato concorrono improvvisamente le seconde ed anche le terze generazioni. Infatti a questo dibattito collettivo (cui facevo riferimento all’inizio)  intervengono direttamente o indirettamente i genitori e talvolta anche i nonni. ·        

 “se volessi superare la soglia del 35% puoi arrivare fino anche al 50% laddove ci fossero delle obiettive, comprovate circostanze, anche esterne, che fossero in grado di sostenere questo aumento” (in parole povere: se i tuoi genitori e/o nonni possono essere in grado di garantire questo “maggior onere mensile” ovvero, una rata-mutuo più alta).  

La conversazione può prendere anche la forma di una festa pirotecnica perché, sempre grazie agli amici-ben-informati, si dibatterà sul dubbio:   “…sai io penso che sia migliore il mutuo a tasso fisso (oppure è migliore quello variabile)…..”        Certamente sia Shakespeare con il suo ‘modello di dubbio amletico’ che Cobb-Douglas (un esempio a caso, di studioso)  con i suoi ‘modelli matematici’ non potrebbero darci un aiuto definitivo ed allora è bene solo continuare ad ascoltare. Ed ancora si parlerà di ‘preammortamento’ e di ‘ammortamento’ Per giungere poi drammaticamente a quando il nostro amico-ben-informato non solo conosce tutto ciò che avviene in Italia, ma ha vissuto anche in America per cui comincia con il suo inutile pistolotto:  

 Ora la seconda categoria cui facevo riferimento prima ha finito di essere stordito, impaurito e forse solo in rarissimi casi…….. ben informat​​o. .

Tutto questo porta ad alcune considerazioni.

Prima di tutto stiamo parlando della necessità di tutelare e di rendere possibile un sogno. E questo è fondamentale per ognuno di noi. I sogni debbono esistere sempre per permetterci di esistere. Quindi, se una casa è un sogno (potrebbe  anche essere una irrinunciabile necessità) dobbiamo far sì che tutti gli strumenti utili allo scopo siano utilizzati.

Tutto quello che troppo, troppo in breve abbiamo immaginato di riportare viene detto da tutti, da persone giovani e meno giovani, da persone laureate e da chi non lo è, da donne e da uomini indistintamente. Tutti parleranno di questo ‘problema’ e tutti avranno amici ai quali rivolgersi e dai quali, anche senza volerlo, otterranno consigli (utili ed inutili), tanti consigli.

Infine, il consiglio migliore è quello di affidarsi alle proprie scelte e poiché gli amici (o i parenti) possono non conoscere tutto di noi, è meglio quindi confidarsi con un esperto. Consideriamolo un Virgilio che accompagna Dante nei vari Gironi dell’Inferno.   

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