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Abbiamo spesso sentito parlare di ‘finanza creativa’ ovvero quanto gli operatori finanziari mettono in campo per variare le opportunità da offrire agli investitori istituzionali e non. Talvolta questo termine è stato legato ad aspetti ‘degenerativi’ della finanza, ma fortunatamente non è stato sempre così. Allo stesso modo talvolta si è parlato anche di “politica creativa” ovvero di decisioni (azioni) che possano creare nuove opportunità sia economiche che sociali.
Una di queste ‘iniziative creative‘ è rappresentata dal “Superbonus”. Questo strumento è stato istituito con il Decreto Legge nr.34/2020 (c.d. Decreto Rilancio) e prorogato dalla Legge del 30.Dicembre.2021 nr. 234 (Legge di Bilancio 2022); successivamente il Decreto Aiuti Quater (Decreto Legge del 18.Novembre 2022, nr. 176) e la Legge del 29.Dicembre.2022, nr. 197 (Legge di Bilancio 2023) hanno ulteriormente modificato il testo originario. L’elencazione fatta serve per chi vorrà – in dettaglio – comprendere l’evoluzione che si è data al progetto iniziale.
L’obiettivo che si voleva (ed ancor oggi lo si vuole) raggiungere con il “Superbonus“ è quello di dare un forte impulso al rinnovamento del patrimonio edilizio nazionale con anche il perseguimento di favorire interventi per il risparmio energetico. Conseguentemente, tutto il comparto edilizio – che stava soffrendo di una preoccupante fase di stallo – avrebbe dovuto essere pienamente coinvolto con l’apertura di nuovi cantieri ed anche il rilancio di quelli che, a causa della crisi del settore, stavano languendo.
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Il “Superbonus” nasce come agevolazione fiscale da riconoscersi ai soggetti interessati, nella misura del 110% delle spese sostenute per ottenere l’efficientamento energetico e/o sismico degli immobili (sia di proprietà che in uso).
A parte alcuni casi specifici per i quali rimandiamo alla lettura completa delle Leggi, la detrazione fiscale concessa è prevista essere valida fino al 2025 con le seguenti scadenze:
Come si è detto all’inizio, l’azione del Governo è stata forte e coraggiosa ma forse l’impossibilità di prevedere esattamente il successo dell’iniziativa ed anche gli effetti distorsivi causati dagli abusi che si sono registrati nell’utilizzo delle norme, hanno fatto riflettere il Governo Meloni circa la insostenibilità per le casse dello Stato di un tale sforzo e la necessità di prevedere forme di controllo più stringenti.
La volontà del Governo si è espressa attraverso la pubblicazione sulla G.U. della Legge 38/2023. Solo una lettura approfondita del testo di questa Legge può rendere l’idea dello sforzo compiuto per stabilire delle “nuove regole sul Superbonus”; qui vale solo la pena di elencare alcune delle principali variazioni.
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Tutto ciò premesso (e che, ripeto, per chi volesse, si rimanda ad una lettura puntuale delle varie evoluzioni legislative che hanno comportato numerosi cambiamenti rispetto al testo di Legge originario), ora si prospetta un’altra “proposta di Legge” in base alla quale – in breve – si prevede l’estensione del “Superbonus” fino al 2035 con una detrazione pari al 60% o 100% a seconda del reddito di riferimento o di altre condizioni.
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