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Prima che si possa pensare che le molte enunciazioni fatte su questo obiettivo da raggiungere siano esclusivamente degli ‘spot politici’ (come si usa dire), è bene partire dall’origine di questo argomento.
Il 14.Agosto.2023 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la Legge Delega riguardante un tema molto ampio e complesso: la Riforma Fiscale.
Le attese dei cittadini sono molto forti, per anni si è parlato di una riforma dell’articolato sistema fiscale. Le risorse finanziarie provenienti dalle entrate fiscali rappresentano la spina dorsale nella gestione dell’economia nazionale e - da parte dei vari Governi che si sono succeduti nel tempo – si è cercato di rimettere ordine nella giungla burocratica della normativa vigente. Le dichiarazioni spesso si sono tradotte in azioni (interventi) disomogenee creando molto spesso delusioni e disaffezione verso quella parte politica che si era impegnata a raggiungere un obiettivo poi mai raggiunto.
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Questa volta l’impianto per una Riforma Fiscale c’è, ora il Governo ha 24 mesi di tempo per emettere tutti quei Decreti esecutivi che renderanno attuabili ed attuati i cambiamenti sostanziali dei quali i cittadini hanno bisogno: il rapporto contribuente-Fisco dovrà essere più chiaro ed equo.
E’ chiaro che entro i ventiquattro mesi di tempo concessi al Governo ci saranno degli accesi dibattiti sia di natura politica che tecnica. Il confronto – in tutte le loro forme – fra Governo ed opposizione infiammerà le parti.
Volendo ancora velocemente illustrare quali sono le difficoltà che dovrà affrontare il Governo, dobbiamo ricordare che la Legge di Bilancio 2024 dovrà tener conto anche di quanto prospettato nella Riforma Fiscale.
Innanzitutto si dovrà definire il perimetro di spesa entro il quale il Governo potrà muoversi. Si parla, ad esempio, di un costo di circa 6.0miliardi di euro (ma sono numeri tutti da definire) per sostenere il taglio delle tasse. Il Def (Documento di Economia e Finanza) ha fornito al Governo i numeri legati all’effetto del cuneo fiscale che dovrebbe salire al 4% mentre per il 2024 sarebbe ipotizzato di salire fino ad un massimo del 5%.
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Questo punto è di straordinaria importanza perché, ad obiettivi raggiunti, si potrà finalmente ben dire di aver ottenuto quell’equità orizzontale impositiva che altro non è se non una reale parità di trattamento contributivo da parte dei cittadini.
Il Dipendente, il Lavoratore Autonomo ed il Pensionato avranno una linea-di-esenzione uguale in quanto il loro reddito sarà considerato simile (*). Non è un mistero, infatti, che attualmente i lavoratori dipendenti abbiano un trattamento fiscale di maggior favore (il c.d. favoritismo nel prelievo) in confronto con i redditi prodotti dai lavoratori autonomi che subiscono un prelievo fiscale maggiore (salvo per chi non abbia applicato l’attuale flat-tax legata al regime forfettario).
(*) Giova ricordare che oggi il limite di redditonon tassabile è disomogeneo, esso varia:
Anche questo punto, all’interno della Delega Fiscale, occupa uno spazio importante in quanto il punto focale delle discussioni che si accenderanno sull’argomento è quello del reperimento delle coperture finanziarie. Come un buon padre di famiglia che pensa di fare un bel regalo di Natale al figlio (e lui se lo aspetta) e si preoccupa di aver i soldi per mantenere la promessa, anche il Governo spera di approntare la misura (detassazione della tredicesima) in tempi rapidi ed emettere un Decreto - collegato alla Legge di Bilancio – i cui effetti possano valere già sulle tredicesime erogate a Dicembre 2023.
Applicare a tutti i lavoratori con reddito medio basso (lo soglia dovrebbe essere orientativamente quella di euro 35.000,00) una sorta di flat-tax con aliquota più bassa di quella corrente.
1. Molti altri punti dovranno essere affrontati dalla Delega Fiscale, quali : le modalità di lotta - all’evasione fiscale, alcune modifiche sull’IVA, etc.. Di essi se ne scriverà successivamente.
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