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Dobbiamo aver paura dell’Intelligenza Artificiale?
Farci oggi questa domanda, ha il sapore di una finta-novità (o scoperta). Infatti è come se un Uomo che da tempo è vissuto tranquillamente in una zona sismica (se non addirittura, altamente-sismica) non facendosene una sua preoccupazione costante, alla prima piccola scossa di terremoto inizi ad aver paura interrogandosi se e come potrà vivere a lungo senza il terrore di un successivo terremoto devastante (pensiamo agli abitanti del Giappone o della California che vivono da ‘sempre’ in zone ad altissimo rischio geologico).
La ‘piccola scossa di terremoto’ sull’argomento di cui tratteremo, l’ha data il noto miliardario ElonMusk che ha raccolto intorno a sé il consenso di numerosi (circa 1.000) esperti del settore dell’Alta Tecnologia facendo firmare loro un Documento nel quale si chiede al Mondo Industriale ed alla Politica una pausa di sei mesi (questo tempo dovrà essere utilizzato per sviluppare piùsofisticati protocolli di sicurezza)nel proseguimento di ogni progetto di sviluppo dei sistemi di Intelligenza Artificiale.
L’Appello ha avuto un’eco formidabile perché pubblicato anche dal Financial Times. In esso si riportava come “negli ultimi mesi c’è stata una corsa fuori controllo dei laboratori per l’I.A. a sviluppare e dispiegare potenti menti (cervelli, ndr) digitali che nessuno, neanche i creatori, possono capire, prevedere e controllare”.
Posto il problema in questi termini dobbiamo convenire che improvvisamente ci si è resi conto dei rischi che corriamo nell’affidarci allo sviluppo delle tecnologie! Il punto di partenza(*) di questo timore è riportato con la sigla GPT-4; questo Modello Multimediale è in grado di generare dei testi sulla pase di un semplice input di poche parole; potendo generare così un comportamento molto simile a quello che terrebbe un Uomo chiamato a trattare diversi argomenti.
(*)si intende che molto sia stato inventato prima ma che oggi cominiciamo a ragionare come … punto di partenza verso il futuro.
Ma già gli scienziati affermano che il Modello (GPT-4)non è perfetto anzi, può produrre errori perché (fortunatamente) è privo della cognizione del mondo reale nel quale è chiamato a ragionare. Questa dichiarata imperfezione e fallibilità può essere valutata differentemente sia come un fattore rassicurante che come anche un fattore di rischio. Il Modello, infatti, può generare fake-news(notizie false) se non addirittura hate-speech (comunicati di odio o razzismo).
Testo di esempio. Fai clic per selezionare l' Solo questo dovrebbe darci un’idea di quali siano i rischi legati ad un abuso o cattivo uso dell’I.A. perché già ora l’Intelligenza Artificiale è in grado di replicare azioni umane rendendole più potenti ed efficaci: dobbiamo riflettere ed agire.Oggetto di Testo.
C’è un rischio di impoverimento della popolazione? E se esiste, come prevenirne le conseguenze ripensando ad un nuovo sistema di distribuzione della ricchezza? C’è un rischio etico e/o sociale? Gli algoritmi potranno confermare la superiorità del ‘cervello’ delle macchine rispetto al cervello dell’Uomo?
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In conclusione: dobbiamo aver paura dello sviluppo tecnologico? Il tema, che ha meritato un più serio e lungo approfondimento fin dal suo sorgere (codificato nel 1943) ad oggi, può essere ‘risolto’ solo dando fiducia all’Uomo stesso che sta creando questi incredibili sviluppi. Solo la fiducia in lui potrà garantirci un rischio-calcolato e controllato!.
E’ come pensare a quando guardiamo un teatrino di marionette. Esse sono mosse da fili e due mani nascoste dietro il piccolo palco, fanno compiere azioni la cui bontà è garantita dall’uomo- burattinaio. Fintanto che lui agirà pensando al bene, le marionette ci faranno sorridere. Se lui perderà il controllo........
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