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Cosa è il NASpI

In questi ultimi mesi si sta parlando con sempre maggior insistenza della crisi economica legata agli eventi della guerra (Ukraina). Ovviamente se ci concentrassimo esclusivamente sulle conseguenze economiche della guerra rischieremmo di dimenticare quelli che sono stati causati dalla Pandemia e siccome questi ultimi si sono saldati con i primi (non foss’altro che per una strettissima successione nel tempo) ne viene fuori un quadro sicuramente preoccupante.
Se fossi un buon ‘cronista’ dovrei approfondire questo argomento tornando ancor più indietro negli anni, perché di ‘crisi economica’ se ne parla ormai continuativamente da anni pur riconoscendo che talvolta si sia riusciti ad alzare un po’ la testa.

Tornando ai due fattori determinanti cui abbiamo fatto riferimento prima: Pandemia e Guerra, sintetizziamo i commenti dicendo che:

  Nel primo caso è intervenuto il Governo per cercare di mitigare gli effetti devastanti sull’economia del Paese mettendo sul campo azioni di sostegno (intervento) all’economia (ricordiamo a solo titolo di esempio:D.L.8/Aprile/2020 nr.23 “Decreto Liquidità”; D.L. 14/Agosto/2020 nr.104;D.L.22/Marzo/2021 nr.41. 
 Nel secondo caso possiamo dire che … stiamo ancora aspettando.

Si è sempre pensato, detto e scritto che il Governo non aveva fatto abbastanza per aiutare gli imprenditori e conseguentemente i lavoratori a superare certe calamità economiche (passatemi il termine). Sarebbe lungo spiegare elencare quali erano (quali sono) le attese andate deluse. Ma voglio concentrare la mia attenzione esclusivamente sul fenomeno vecchio come il mondo della: perdita del lavoro.  

22​ E’ questo un evento quasi sempre drammatico per un lavoratore. E’ il momento in cui la sua volontà di continuare ad essere produttivo si scontra con fattori economici, politici e sociali più forti di lui. Non è stato banale citare la Pandemia e la Guerra, ma da sempre altri eventi - di importanza storica minore - hanno coinvolto i singoli lavoratori e sono stati così numerosi che alla fine si è capito che il ‘licenziamento di un lavoratore’ non era solo un dramma individuale, era un fenomeno sociale. Poiché interessava così tante persone esso assurgeva a ‘problema sociale’.   

Quali sono le cause che portano un lavoratore a perdere involontariamente la sua occupazione?

Sono infinite nel dettaglio, ma possono, come detto, essere riconducibili a fenomeni complessi che investono un Paese (oggi dovremo dire tutto il Mondo), talvolta uno specifico settore produttivo (ad esempio: l’acciaio o il turismo) per poi ‘ridursi’ ad una singola grande-media Azienda (la cronaca ci ha indicato spesso i nomi di singole realtà economiche in crisi).  

Detto questo, entriamo nel tema di come si possa venire incontro alla situazione di un lavoratore che si trova improvvisamente escluso dal mondo-del-lavoro. L’istantaneità dell’aiuto è il fattore fondamentale. La quotidianità e le sue esigenze non permettono al soggetto di attendere che meccanismi macro-economici o politici possano rimuovere prontamente le cause della sua perdita del lavoro.i testo.

Per dare quindi un ‘pronto intervento’ a favore del lavoratore disoccupato, nel Maggio 2015 il Governo dispose un riordino (riforma) degli ammortizzatori sociali preesistenti (la storia sarebbe lunga ed interessante perché risalente fin dal Regio Decreto Legge nr. 2214 del 1919 e la sua evoluzione è stata lo specchio dei tempi e della varia sensibilità sociale a questo fenomeno). Nel 2015 nasce (con effetto dal 1° Gennaio) la c.d. NASpI (Nuova prestazione di assicurazione Sociale per l’impiego). Non si trattò di una vera ‘innovazione’ perché l’elemento più rilevante (il calcolo dell’indennità prevista) era stato già introdotto dalla precedente disciplina: l’Assicurazione sociale per l’impiego (ASPI). Poiché l’attore principale di questa disciplina è l’INPS (ente erogatore), la materia è sempre trattata in dettaglio dalle varie circolari emesse nel tempo.  

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Chi sono i soggetti aventi diritto al NASpI

E’ importante partire dalle ultime novità introdotte con la Legge di Bilancio 2022 confermate in dettaglio dalla Circolare INPS del 4.Gennaio.2022 nr. 2. I soggetti sono:          

I lavori dipendenti (anche coloro che avendo involontariamente perso il posto di lavoro siano stati per questo incentivati – sulla base di un accordo collettivo – alla risoluzione del rapporto); ·         Gli apprendisti ·         

I Soci-lavoratori-di-cooperative (in questo caso essi debbono aver convenuto che la loro adesione sia considerata prestazione di lavoro subordinato); ·         

Il personale artistico le cui prestazioni rientrino nell’ambito delle prestazioni di lavoro subordinato. 
        
Gli operai agricoli con contratto di lavoro a tempo indeterminato dipendenti dalle cooperative o consorzi (vedi dettaglio nella Legge 284 del 1984).  

Per grandi linee le categorie di lavoratori che NON possono accedere al NASpI sono: ·         

I dipendenti delle pubbliche amministrazioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato. 
       
I lavoratori extracomunitari benché muniti di permesso di soggiorno per lavoro stagionale (per approfondimento vedi la normativa specifica). ·         

I lavoratori che abbiano maturato i requisiti per il pensionamento per vecchiaia o anticipato. ·        

I lavoratori percettori di assegno ordinario di invalidità (laddove, però, non effettuino l’opzione a favore del NASpI).  

Cosa si deve fare per ottenere l’indennità.

Per i lavori aventi diritto al NASpI, sarà necessario che essi presentino domanda (manifestazione di volontà esplicito) e documentando il proprio stato di disoccupazione. Esiste un limite minimo oggettivo che rende fruibile il servizio: siano riconosciute effettuate almeno 13 settimane di versamenti contributivi entro i 4 anni precedenti al giorno in cui si è configurato lo stato di disoccupazione. Una volta accertata la situazione di diritto al NASpI, l’indennità verrà erogata a partire dal:

1. Trentottesimo giorno  successivo alla data in cui si è  perso il proprio posto di lavoro per licenziamento per giusta causa, ma la richiesta deve essere presentata entro lo stesso limite temporale.

2.  Dal giorno successivo alla data di presentazione della domanda nel caso che essa sia stata presentata oltre i termini di cui al punto che precede (entro i termini previsti dalla legge, comunque).

3 . Dall’ottavo giorno successivo  alla data di cessazione del rapporto di lavoro (diverso da quello di cui al punto 1) se la domanda viene presentata entro otto giorni dalla cessazione (entro i termini previsti dalla legge, comunque).

4. Dall’ottavo giorno successivo al termine del periodo di maternità, malattia o infortunio (professionale) o preavviso. La domanda dovrà essere stata presentata entro l’ottavo giorno oppure dal giorno successivo alla presentazione della domanda se essa sia stata presentato dopo otto giorni ((entro i termini previsti dalla legge, comunque).

In quale misura viene erogato il NASpI

Per i primi 6 mesi, l’importo della prestazione è pari al 75% della retribuzione-media-mensile valida ai fini previdenziali per il periodo degli ultimi 4 anni. Se l’importo della retribuzione-media-mensile è inferiore si farà riferimento all’importo stabilito dalla legge (essa costituisce la base per la rivalutazione annua delle pensioni)  che per l’anno 2022 è stata fissata ad euro 1.250.87. Se l’importo della retribuzione-media-mensile è superiore il calcolo subirà una variazione, ovvero: si calcolerà il 75% facendo  riferimento all’importo stabilito dalla legge  che per l’anno 2022 e per la parte eccedente si applicherà il 25%. Pur adottando questo meccanismo, l’importo complessivo non potrà mai essere superiore a quello individuato dalla legge comprendendo la rivalutazione ISTAT. Dal primo giorno successivo ai 6 mesi,  l’importo riconosciuto inizialmente vieneridotto del 3% (se il percipiente ha 55 anni compiuti al momento della presentazione della domanda, la riduzione scatta solo dal giorno successivo agli 8 mesi.  

Quale è il periodo di durata del NASpI   

La durata al sostegno del periodo di disoccupazione è variabile in base alla storia contributiva del soggetto. Partendo dal presupposto che l’erogazione è calcolata  in base al numero di settimane pari alla metà di quelle valide ai fini contributivi degli ultimi quattro anni, essa non potrà comunque durare più di 24 mesi.   Infine, bisogno sottolineare che tutta la durata della fruizione del diritto al NASPI viene coperta dalla c.d. contribuzione figurativa (vedi Circolare INPS nr.94 del 12.Maggio.2015).    

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Quando e perché si sospende o decade la prestazione NASpI

Una volta che il beneficio del NASpI è iniziato a decorrere, vi possono essere situazioni che impongono la sospensione della prestazione. 

1. Il lavoratore trova un’altra situazione occupazionale con un contratto di lavoro subordinato che abbia una durata inferiore ai sei mesi. L’INPS, rilevate le informazioni dalle comunicazioni obbligatorie di assunzione, sospende l’erogazione del NASPI per la durata del nuovo contratto (vedi i limiti di reddito dichiarato dal soggetto durante questa circostanza). 

2. Il lavoratore trova nuova occupazione in un paese appartenente all’UE oppure anche in paese con i quali siano vigenti accordi bilaterali sul tema dell’assistenza alla disoccupazione ed infine in paesi extracomunitari (in questo caso si deve far alle leggi speciali che regolano l’argomento).

La prestazione viene invece a decadere nei seguenti casi:

1. Il lavoratore trova una nuova occupazione (ciò evidentemente fa perdere al soggetto lo status di disoccupato).

2. Il lavoratore raggiunge i requisiti per l’ottenimento della pensione di vecchiaia o quella anticipata.

3. Il lavoratore percepisce l’assegno di invalidità ed opta per quest’ultimo rinunciando al NASpI. 4. Il lavoratore commette delle irregolarità: ·        

 Il lavoratore stipula un contratto a tempo determinato superiore a 6 mesi oppure un contratto a tempo indeterminato e non ne dà comunicazione all’INPS entro un mese dall’inizio del nuovo contratto oppure entro un mese dalla data di presentazione della richiesta del NASpI se il contratto era ad essa preesistente. ·         
 
  La stessa situazione si può creare nel caso in cui il lavoratore inizi un’attività lavorativa autonoma o parasubordinata (leggi la procedura al punto che precede). 
         
   Si configura come infrazione alle regole anche il caso in cui il lavoratore non comunichi il reddito presunto realizzabile da contratti part-time preesistenti alla richiesta del NASpI  dato che detta richiesta dovrebbe essere stata motivata dalla perdita di altro contratto di lavoro specifico. Il termine è sempre di 30 giorni.